Una finale fatta di emozioni, sprint e grande difesa. Trento scrive una pagina di storia espugnando il Taliercio per la seconda volta in stagione e mantenendo l’imbattibilità on the road in questi playoff.
Gara dominata in termini di energia e intensità, che promana dalla grande prova difensiva e si sviluppa in un attacco fluido, atletico, che gira alla perfezione. Venezia incappa in troppe palle perse, non sfrutta i suoi chili e centimetri in vernice e viene affossata in una lezione di tattica dai ragazzi di Buscaglia. Il finale è di 74-83, con i viaggianti sopra anche di più di venti punti nel corso della gara.
Bene un superlativo Sutton da 16 punti e 7 recuperi, Gomes, pur limitato dai falli, non fa mancare il suo contributo (15 pti), Craft (5 pti, 7 ast, 4 rec e +26 di plus/minus) è più di un campione, ci mette il cuore come se fosse la gara più importante della vita, mentre Hogue (14 pti e 6 rbz) è un fattore atipico assieme a Shields (18 pti 6 rbz e 4 ast), che la decide nel finale. Per Venezia serata da cancellare immediatamente, salvando solo il coraggio di un Peric tutto cuore da 19 punti e un positivo Tonut (9 pti) che hanno provato, senza riuscirci, a spezzare una lancia per i compagni.
Trento inizia la gara con foga agonistica, spinta dall’atletismo di un Beto Gomes che mette 7 punti in fila con una gran schiacciata alla fine che lancia la fuga ospite. Il portoghese va in panca con due falli a carico, ma Sutton prende il suo posto e lo imita per intensità per il +5 al 4’. Venezia prova a tenersi aggrappata con il giro palla e la verve di Peric e Bramos, ma gli assist di Craft lanciano i bianconeri, con Shields bravo a colpire e a limitare i danni per i suoi dopo anche il secondo fallo di Hogue. È 16-24 alla prima pausa.
Trento non smette di colpire e di difendere forte, recuperando tanti palloni che gli esterni capitalizzano. Sutton sale in cattedra, Gomes nonostante il terzo fallo risponde subito a Haynes, quando questi prova a mettersi in partita con la tripla, ma è il quintetto con Lechtaler, Hogue e Shields in contemporanea sul parquet a fruttare dividendi. L’ex Francoforte segna come una guardia, il pivot ex Siena si sbatte e realizza, l’americano invece è l’ago della bilancia per i suoi su ambo i lati del campo. A De Raffaele non bastano Bramos e le sue uscite, Sutton scrive il ventello sul tabellone prima che Peric accorci con la tripla per il 30-47 all’intervallo lungo.
Minuti di brutta pallacanestro in avvio di ripresa, dove si segnalano il terzo fallo di Hogue, che resta in campo da protagonista facendo sempre le cose giuste, e una Venezia che è sospinta solo dal cuore di Peric, unico dei suoi che ci becca dalla lunga. Quando la Reyer è arrivata anche al -15 (al 25’) la difesa della Dolomiti Energia torna a propiziare le palle perse che lanciano il contropiede in campo aperto dei viaggianti. Forray mette la tripla dall’angolo che sa tanto di ko tecnico, ma Viggiano e Tonut ci credono ancora con un parziale di 9-0 che però vale solo il -16 (al 28’). Nel momento del bisogno è il cuore a fare la differenza, con Craft che si butta sul parquet, serve un assist a Gomes e poi segna dopo un furto in tonnara da borseggiatore per il 50-68 alla terza sirena.
Sembrerebbe un lento garbage time, dominato dalla difesa ancora arcigna di Trento che riparte in campo aperto con le schiacciate delle sue ali esplosive, ma il cuore di Peric riaccende una gara che sembrava chiusa. Cinque punti del croato ed una tripla di Bramos riportano incredibilmente Venezia al 64-74, a 4’ dalla fine, quando Tonut si prende il fallo (5°) di Craft, che era appena rientrato per frenare l’emorragia. La Reyer sbaglia tre triple aperte, Shields colpisce con 4 punti in fila che valgono la vittoria. Trento stacca la spina, ponendo il fianco ad una disperata serie di triple che però non serve a molto.
Articolo in collaborazione con Basketissimo.com