Bufera su Lorenzo Insigne, il giorno dopo la disfatta degli Azzurri al Bernabeu. Il giudizio, pesantissimo, della Gazzetta dello Sport nelle pagelle della partita ha scatenato un polverone: “4,5. Disonora la 10. Ala sinistra a scomparsa, nel senso che per lunghi tratti si smarrisce nel bosco della sua fascia e nessuno riesce a trovarlo. Lontano da Napoli, anzi dal Napoli di Sarri, Insigne non ‘joga bonito’. Disonora la 10, ma non è tutta colpa sua”.
Le reazioni dei social dei tifosi napoletani non si sono fatte attendere, e molti invece hanno puntato il dito sul ruolo atipico che Insigne ha dovuto ricoprire per sostenere l’utopistico 4-2-4 del commissario tecnico Giampiero Ventura.
Ma la polemica era iniziata un giorno prima, quando un grande ex 10, Gianni Rivera, si era espresso così a Sky: “Ormai la 10 la può mettere chiunque, la mettono anche i portieri, anche Insigne. Conta molto meno di una volta”.
Questa la rpelica del giocatore: “Io sono sereno, a me non interessa con quale numero gioco. Nelle ultime due partite in cui ho giocato con la 10 tutti mi hanno esaltato. Poi accetto anche le critiche, ma cerco sempre di dare il massimo con le prestazioni e dimostrare sul campo quanto valgo”.