È l’amarezza, più che la rabbia, il sentimento prevalente nell’animo di Oreste Vigorito dopo la squalifica di un anno inflitta dal TNA a Fabio Lucioni.
Il presidente del Benevento ha commentato ai microfoni di Sky Sport la decisione che priva i giallorossi del proprio capitano nel pieno della difficile rincorsa alla salvezza, ribadendo la buonafede del giocatore: “C’è grande tristezza, senza contare il danno subito dalla società, perché dovremo impegnare risorse economiche per trovare un giocatore con le sue caratteristiche… È una di quelle cose che ti fanno chiudere gli occhi e sperare che stai vivendo un momento non vero, di essere in una realtà diversa. Ma purtroppo non è così. Fabio è un ragazzo che riesce a tenere unito il gruppo, a far sorridere senza raccontare barzellette, raccontando speranze e sogni di un ragazzo che a 30 anni aveva trovato la Serie A, aggrappandosi a questa categoria con tutte le sue forze. Credo certe cose vadano valutate quando si fanno certe sentenze, il giudice è sicuramente chiamato a far rispettare le regole, ma anche ad essere umano, bisognerebbe ricordarsi comunque che anche la giustizia non è infallibile. Credo che il minimo e il massimo della pena vadano date ai colpevoli, non a chi risulta agli atti non colpevole, se non per aver affidato al medico una cura, con il medico stesso che ha detto di essere unica responsabile di questa cosa”.
La società sembra però decisa a presentare ricorso alla squalifica: “È un fulmine a ciel sereno, andrebbe visto tutto all’interno di quella che è la regolarità del campionato. Penso sia giusto fare ricorso, in questo modo Fabio risulta un ragazzo diverso e invece è di una professionalità e pulizia incredibile, mi sentirei di poter mettere la mano sul fuoco per lui. Ci si chiede cos’abbia fatto di male una società per ritrovarsi in questa situazione, siamo condannati silenziosi, che non hanno subito processi, ma ne subiscono le conseguenze”.