L’ex arbitro internazionale Paolo Casarin è intervenuto in esclusiva a Tele Radio Stereo 92.7 sul tema più gettonato del momento: il VAR.
“Chi crede che il calcio non debba andare incontro ai cambiamenti, ma sposa una linea conservativa, retrograda, non vuole il bene del calcio – ha detto -. Il VAR presenterà il conto sotto forma di selezione umana, perché a oggi si sta evidenziando che ci sono arbitri che possono continuare a dirigere anche sfruttando il mezzo tecnologico e arbitri che a ora dimostrano delle difficoltà che prossimamente potrebbero tagliarli fuori”.
“Non sopporto gli addetti ai lavori, quegli allenatori o calciatori che magari ritengono di aver subito un torto, che bocciano il VAR – ha aggiunto -. Devono capire che loro non sono nessuno rispetto al calcio, che deve essere l’elemento più importante, bisogna lavorare per migliorare il calcio, non bisogna curare gli interessi personali. Noi dobbiamo lavorare per i bambini, per quelli che oggi hanno dieci anni e un domani vorranno andare a vedere le partite di calcio, vorranno veder giocare a pallone senza che si perda tempo. Le partite da novanta minuti non possono ridursi come oggi a cinquanta minuti effettivi. Per questo anche il VAR deve trovare degli interpreti, arbitri, all’altezza. Non possono servire quattro minuti per decidere su un fuorigioco che va letto e giudicato in trenta secondi. In che direzione vogliamo andare? Vogliamo migliorare il calcio o continuare a pensare al passato?”.