Dopo la mancata qualificazione al Mondiale 2018 il calcio italiano è decapitato. Come era successo dopo l’eliminazione al primo turno al termine di Brasile 2014, ma in maniera più graduale, a stretto giro di posta sono saltate sia la figura del commissario tecnico della Nazionale che quella del presidente federale.
Uno esonerato, Gian Piero Ventura, l’altro dimissionario, Carlo Tavecchio.
Il futuro è un punto interrogativo e al futuro guarda con preoccupazione il presidente del Coni Giovanni Malagò che, intervistato da Premium Sport, ha risposto alle perplessità dello stesso Tavecchio, per poi sfilarsi dal ruolo di commissario:
“Abbiamo finito da pochi secondi gli Stati Generali dello Sport, abbiamo parlato delle Olimpiadi invernali e di progetti sociali. Noi abbiamo il diritto e soprattutto il dovere di vigilare nei confronti della Federazione e la prima data utile è mercoledì pomeriggio. Non so dire altro se non che è una situazione di grande emergenza. Mi sembra sotto gli occhi di tutti la situazione all’interno del mondo del calcio”.
“Tavecchio non ha preso bene la notizia di una Federazione commissariata? Non voglio fare nessuna polemica e poi ognuno pensa quello che vuole. Però non mi pare che la situazione sia normale, con le dimissioni del presidente Federale, con la Lega di Serie A che sta in questo modo e dove è lui stesso il commissario e con una Lega di Serie B commissariata. Un nome per un commissario della Figc? Al momento non ci sono nuovi nomi, ma io non sono disponibile”.