Uno dei sabati più pazzi del calcio italiano si conclude con l’incredibile finale di Lazio-Sampdoria e il suo 2-2 che bissa quanto successo poche ore prima alla Roma a Cagliari. Le due squadre della Capitale accomunate da rimonte beffarde che fanno male alla classifica: la squadra di Inzaghi resta davanti di quattro punti e aggancia momentaneamente il Milan, ma come i cugini si interroga sul black out nei secondi finali. Sorride invece la Sampdoria, che dà continuità alla vittoria sul Bologna.
I blucerchiati avevano chiuso avanti di un gol il primo tempo, grazie al solito Quagliarella, a segno al 20’ su assist di Murru. Lazio generosa, ma confusa e arruffona. Meglio nel secondo tempo, favorita da una Samp che abbassa pericolosamente il baricentro. I cambi di Inzaghi danno qualità alla squadra, ma il pallone non vuole entrare, tra salvataggi sulla linea e una super-parata di Audero sull’ex Correa. Il finale però è imprevedibile: al 33’ pareggia Acerbi su azione d’angolo, la Samp non reagisce e resta in dieci per la doppia ammonizione a Bereszynski.
Sulla punizione di Luis Alberto Andersen tocca allarga il braccio in area, rigore concesso attraverso il Var e trasformato da Immobile, che sale a quota 10 reti. È il 96’, ma la Samp ha la forza di pareggiare: palla al centro, difesa laziale ferma e Saponara fa 2-2 in pallonetto.