A dispetto di un girone d’andata sopra le aspettative e di un vantaggio ampio sulla zona retrocessione, il Parma ha approcciato l’anno nuovo con la stessa determinazione delle prime giornate raccogliendo a Udine altri tre punti che schiudono orizzonti di definitiva tranquillità.
I friulani hanno fatto la stessa fine di Genoa, Torino e Fiorentina, senza contare l’impresa in casa dell’Inter, ma proprio l’andamento della partita, con i crociati capaci di andare subito in vantaggio sfruttando le ripartenze, fa venire un dubbio a Enrico Boni: “Ci troviamo a commentare l’ormai solita vittoria esterna – le parole dell’opinionista tifoso nella sua rubrica per Sportal.it – anche se una ripartenza così dopo la pausa non me l’aspettavo. Tutte le vittorie in trasferta sono maturate nello stesso modo, per questo mi chiedo se gli allenatori avversari vedono e studiano come gioca il Parma. Come fa Nicola a sostenere che l’Udinese ha giocato bene se hanno concesso due gol del genere? In Serie A non è possibile vedere quello che ha fatto la loro difesa sul gol di Gervinho, fermo restando che non voglio togliere meriti a chi ha segnato”.
“La realtà – aggiunge Boni – è che a parte le prime cinque-sei il campionato è molto mediocre e la conferma viene dal figurone che sta facendo il Parma, la squadra più vecchia d’Europa, che ha molti infortunati e che è stata costruita con pochi soldi. Si rischia di fare il record di vittorie esterne e di lottare per l’Europa League”.
Eppure, c’è qualcosa che non convince fino in fondo Boni, la conduzione del mercato di gennaio: “Continuo a credere che Balotelli ci avrebbe fatto comodo e invece abbiamo visto arrivare Kucka, che alza ulteriormente l’età media e che impiegherà parecchio tempo per andare in condizione. Non sto capendo la filosofia di questo mercato, si poteva costruire qualcosa in vista della prossima stagione. Speriamo di essere smentito negli ultimi 10 giorni”.