Dopo gli antipasti delle prime sei partite stagionali contro avversari morbidi, per il Milan è tempo di primo test probante.
Il campionato riprende subito con la trasferta in casa della Lazio, cui i rossoneri arrivano con comprensibile curiosità:
Milan senza l’infortunato Conti (Abate o Calabria al suo posto), ma con il grande ex Biglia, al debutto in campionato, e con Cutrone al centro dell’attacco. Il prodotto del vivaio relega ancora in panchina André Silva e Kalinic:
“Biglia giocherà, sono convinto ci darà una grossa mano. Per lui non sarà una partita normale ma sono convinto farà una grande partita. Cutrone sta facendo benissimo, è stata una scelta mia e di questa società, che gli ha rinnovato il contratto. Abbiamo sempre creduto in lui, sappiamo che è giovane, ha bisogno del suo tempo. Può crescere ancora e chissà che non possa raggiungere livelli anche più alti. Ma giocheremo ogni tre giorni e ci sarà spazio per tutti. Parlo continuamente con i calciatori. Kalinic deve trovare la condizione migliore: sembra che Silva non giochi mai, invece ha giocato molto e fatto gol. È un calciatore di grande talento. Deve crescere, siamo qui per farlo esprimere al meglio”.
Lazio ostacolo non semplice: “Su di noi ci sono grandissime aspettative ed ambizioni, finora abbiamo risposto nella maniera giusta, ma dove potremo arrivare non lo sappiamo neppure noi. La partita di domani non sarà decisiva, ma importante: affronteremo una squadra che sa giocare in attacco e difendersi”.
Infine un excursus sull’estate del Milan da re del mercato: “Siamo una squadra totalmente nuova, ci sono giocatori che si sono allenati pochissimo insieme, ma la società ha lavorato alla grande per allestire una rosa competitiva: la dirigenza merita un 10 e pure il ringraziamento da parte di tutti, avendo messo almeno 100 milioni nel sistema calcio italiano – ha proseguito Montella parlando del mercato appena concluso e degli acquisti di Bonucci, Conti e Kessié – Siamo una squadra ancora da scoprire: quella contro la Lazio sarà una partita impegnativa e difficile, ma come lo sono state le altre”.
