Il Siviglia di Vincenzo Montella si sblocca e l’ex allenatore del Milan vince la sua prima partita da tecnico della Liga. A Barcellona finisce 3-0 contro l’Espanyol, grazie alle reti di Franco Vazquez, Pablo Sarabia e Luis Muriel. Una bella soddisfazione per il tecnico campano, che dopo la vittoria ha parlato nel post partita ai microfoni di Fox Sports, rivelando le sue sensazioni e il suo impatto con la realtà andalusa.
Quanto è dovuto essere più psicologo che allenatore da quando è qui con i suoi ragazzi?
“E’ vero, è la prima vittoria in Liga, ma ne abbiamo vinte altre tre in Copa del Rey e sicuramente il momento più basso è stato con l’Alaves e lì è scattato qualcosa nella testa di tutti e la squadra adesso ha anche qualche conoscenza in più rispetto alle mie idee e quindi le cose stanno andando con più facilità con l’unione che sta crescendo. Si vede che è una squadra che ha un’idea unica e questo fa la differenza in qualsiasi squadra”.
Unione ma anche grande talento: la chiave della svolta è stato anche il recupero mentale di giocatori ‘ex italiani’ come Muriel e Vazquez?
“Sì, le chiavi sono sempre più di una. Loro sono giocatori importanti che dovevano sentire un po’ di fiducia, stanno facendo delle grandi prestazioni ma penso veramente possano fare molto di più per le potenzialità che hanno. Non devono accontentarsi e andare avanti attraverso il lavoro”.
A che punto è Vincenzo Montella con il processo di entrare dentro Siviglia inteso come nuova realtà, con la cultura e la lingua?
“La lingua va abbastanza bene: considerando che partivo da zero riesco a capire quasi tutto. Sto studiando molto, ma non è facile parlare davanti alle telecamere senza essere preso in giro. Sono un po’ restio in questo, ma sono dentro la mentalità della società che ha grande ambizione ma anche grande umiltà. I tifosi allo stesso modo sono molto esigenti ma sono rispettosi. Vivo la città perché mi piace camminare la sera, quindi tutto bene”.
Si aspetta qualcosa dal mercato di gennaio?
“A me piace parlare con il mio direttore e mettere giù delle idee. Poi è sempre la società che sceglie i calciatori, perché la responsabilità è sempre della società e l’allenatore deve fare l’allenatore. Quindi stiamo valutando, stanno valutando e vediamo quello che succederà”.