In panchina c’è esposto in bella mostra il cartello “lavori in corso”. Ma Stefano Morrone vuole provare a ritagliarsi un posto al sole. La settimana più travagliata del Parma Calcio 1913 si concluderà ad Ancona, per una partita che precede la delicata gara contro il Bassano.
Al “Del Conero” Lucarelli e compagni dovranno isolarsi da quanto successo e tornare al successo dopo le grigie prove contro Maceratese e Padova, prodromi di quanto tutti sanno.
La curiosità dei tifosi è constatare come sarà l’impatto emotivo della squadra, ma se l’entusiasmo sarà quello mostrato dall’allenatore ad interim, per i marchigiani non ci sarà scampo. Morrone, promosso dalla Berretti per tamponare l’emergenza, non sembra avere chances di essere confermato, ma da vero uomo della società con il Parma nel cuore ha subito accettato l’incarico, analizzando pregi e difetti degli avversari e soprattutto della propria squadra, che subirà qualche ritocco dal punto di vista tattico e degli uomini rispetto alle ultime uscite.
Per ironia della sorte, il deb Stefano, uno che non sta molti posti più indietro rispetto a Lucarelli nella classifica degli idoli (i due hanno vissuto da protagonisti la risalita in A del 2009) si troverà di fronte l’allenatore più esperto del girone, Fabio Brini con alle spalle diversi campionati di B e soprattutto di Lega Pro, categoria vinta per quattro volte dalla panchina, due proprio ad Ancona e una a Salerno e Carpi. Ma adesso è cambiato tutto, i biancorossi sono alle prese con un delicato momento societario e l’unico obiettivo è evitare quella che sarebbe la prima retrocessione in D sul campo dal 1973.
Certo, se Morrone ha potuto studiare l’Ancona, non è vero il contrario. Brini non sa quale Parma aspettarsi, né ovviamente il tecnico crociato si è sbilanciato in conferenza: “Non penso al mio futuro, voglio solo dare una mano al Parma, abbiamo lavorato molto bene in questi giorni. La squadra dovrà dare una risposta, i ragazzi sono pronti a prendersi le proprie responsabilità. Le mie caratteristiche da tecnico? In campo ero un grintoso e anche dalla panchina chiedo ai miei giocatori intensità e rabbia. Domani vorrò vedere una squadra determinata e cattiva nel pressing, il risultato verrà di conseguenza”.
Sembra però certo il ritorno alla difesa a quattro con contestuale passaggio al 4-3-3. Acciaccato Messina, a destra dovrebbe trovare spazio a Benassi, tornerà Scavone dopo lo strano turno di riposo di sabato, mentre davanti con Nocciolini a destra e Calaiò al centro dovrebbe esserci Baraye: “Per me è un attaccante – ha detto Morrone – Se giocherà, lo farà davanti”.
Formazione (4-3-3): Zommers; Benassi, Canini, Lucarelli, Nunzella; Corapi, Giorgino, Scavone; Nocciolini, Calaiò, Baraye. Indisponibili: Coly, Garufo. Squalificati: nessuno. All.: S. Morrone.