Dopo il weekend da incubo per le strade di Barcellona e i fischi che lo hanno accolto nel ritiro della Spagna, Gerard Piqué è tornato a parlare del proprio futuro con la Roja, smentendo l’addio:
“Ho pensato di lasciare la nazionale, ma poi ho deciso che era meglio restare e provare a girare la situazione. È una sfida complicata, ma se me ne andassi ora darei ragione a quella minoranza che fischia e insulta. Questa squadra è come una famiglia per me. Anche un indipendentista può giocare con la nazionale spagnola, anche se non è il mio caso. Sono convinto che con il dialogo e il rispetto si possa ricondurre questa situazione. Non fa piacere ricevere fischi e insulti, ma sono sicuro che se portassi a cena chi mi odia riuscirei a convincerlo a non fischiarmi più”.
Piqué ha poi smentito contrasti con Sergio Ramos, compagno di reparto in Nazionale, ma capitano di Real Madrid e Spagna: “Il rapporto con Sergio è fenomenale, siete voi giornalisti a dite un sacco di bugie al proposito: andiamo tanto d’accordo che stiamo per aprire un’attività economica insieme”.
L’orgoglio catalano però resta vivo…: “La Spagna e la Catalogna sono come padre e figlio dove il figlio ha 18 anni e chiede di andare via di casa, ma la gente non considera la realtà della Catalogna. Il discorso del Re? Me lo sono perso, stavo giocando a carte con i compagni…”.