La partita che il Parma giocherà sabato sera all’”Helvia Recina” di Macerata non sarà una gare come le altre, per molteplici motivi. In primo luogo il fatto che la gara si svolgerà in una delle zone più martoriate dalle scosse di terremoto dei mesi e delle settimane scorse e a tal proposito il Parma e i suoi tifosi si sono mobilitati per aiutare la popolazione locale.
Inoltre, le due squadre si ritroveranno di fronte 44 anni dopo l’ultimo e unico precedente nelle Marche, relativo all’ultima giornata della stagione 1971-’72, chiusa dal Parma al secondo posto in Serie C alle spalle dell’Ascoli.
Ciò che maggiormente interessa ai tifosi è però la possibilità per la squadra di Apolloni di raggiungere il primo posto solitario, complice il pareggio del Bassano nell’anticipo sul campo dell’Albinoleffe. Quando scenderanno in campo alle 20.30, Lucarelli e compagni conosceranno anche già il risultato della Reggiana, impegnata in trasferta contro il Pordenone, quindi in caso di risultato positivo dal Friuli il Parma dovrà dimostrare la personalità giusta per sfruttare l’occasione.
E a proposito di orario, colpisce che la partita sia stata fissata in contemporanea o quasi, con soli 15’ d’anticipo, sulla gara che l’Italia affronterà in Liechtenstein per le qualificazioni al Mondiale 2018.
Sarà la prima volta da oltre 30 anni a questa parte in cui il Parma giocherà negli stessi minuti degli azzurri, che negli anni d’oro degli emiliani in A hanno attinto in quantità ai giocatori gialloblù. E proprio legata a una partita della nazionale rimasta nella memoria degli appassionati, e anche nella storia azzurra, c’è una curiosa coincidenza che lega i due allenatori che si affronteranno sabato sera.
Gigi Apolloni e Federico Giunti non sono infatti uniti solo dall’aver giocato insieme per un anno e mezzo al Parma, dove Giunti arrivò dal Perugia nel ’97 senza però avere fortuna, al punto che nel gennaio ’99 il centrocampista fu ceduto al Milan dove avrebbe giocato poco, ma vinto lo scudetto con Zaccheroni e debuttato in Champions League, segnando due gol storici al Galatasaray e all’Inter nel derby del 6-0. Prima della comune avventura in Emilia, Apolloni e Giunti hanno però condiviso un’altra, indimenticabile esperienza, con la maglia azzurra.
Accadde esattamente 20 anni fa, il 6 novembre 1996, quando l’Italia di Arrigo Sacchi perse clamorosamente 2-1 in amichevole contro la Bosnia Erzegovina a Sarajevo (in gol per l’Italia andò il gialloblù Enrico Chiesa). Fu quella l’ultima delle 20 presenze in Nazionale di Apolloni, che subentrò a Moreno Torricelli al 70’, e l’unica di Giunti, che rimase in campo per tutti i 90’. Quel ko coincise con l’ultima panchina azzurra di Sacchi, che un mese più tardi sarebbe tornato al Milan. Gigi e Federico avrebbero fatto la firma per ritrovarsi da allenatori 20 anni dopo. DI sbagliato c’è solo la categoria…