Al lavoro con il suo Pescara giovane e rinnovato alla caccia del ritorno immediato in Serie A, Zdenek Zeman non si è sottratto alle domande del ‘Corriere della Sera’ per un’intervista che ha spaziato sul mercato della Serie A fino all’immancabile “puntura” verso la Juventus.
Come d’abitudine il tecnico boemo non si è risparmiato, criticando in particolare le mosse del Milan e l’indecisionismo dell’Inter:
“La rosa dell’Inter l’anno scorso non era da settimo posto, ma all’Inter non si capisce chi decide, il magazziniere o chi?. Il Milan? Il mercato sembra quello dell’Inter dell’anno scorso, bisogna vedere se diventa squadra. I club dicono che se prendono uno da 100 milioni poi fanno più abbonamenti, il discorso è perdente. Poi ci si ritrova con sei difensori centrali e un solo terzino”.
In merito ai bianconeri invece Zeman si è sbilanciato sul fatto che allo Juventus Stadium, ora Allianz Stadium, siano ancora esposti i due scudetti revocati ai tempi di Calciopoli: “Sarebbe normale intervenire, non giocare lì. Io sono uno che cerca di rispettare le regole e le decisioni degli altri, anche io sono stato squalificato per tre mesi e l’ho accettato”.
Una parola anche sul pupillo Francesco Totti, che ha deciso di lasciare il calcio giocato. Zeman non cambia l’idea espressa al termine della scorsa stagione: “Vedo tanti giocatori che baciano la maglia, ma a parte Totti nessuno è sincero. Se ha fatto bene a smettere? Non ha scelto lui, lo hanno fatto smettere, è diverso. Altri hanno deciso che non doveva giocare più, purtroppo”.