E se la scelta del 4-3-3 nelle due partite della gestione Morrone non fosse stata casuale? Roberto D’Aversa si è presentato all’insegna del profilo basso ai tifosi e alla stampa di Parma, ma non ha risparmiato alcuni concetti importanti e neppure alcuni retroscena.
Come il fatto di aver assistito anche alla gara di Ancona (sebbene i primi contatti ufficiali si siano manifestati ad inizio settimana) e di prediligere proprio il sistema di gioco con una punta centrale e due esterni.
Sarà un caso, ma anche contro il Bassano la squadra ha giocato così. E al nuovo mister è pure piaciuta, ma con qualche riserva: “Oggi l’atteggiamento della squadra mi è piaciuto, ad Ancona no – ha detto D’Aversa durante la presentazione – Mi sembra di percepire che la squadra non sia serena, vedo troppe proteste inutili. Dovremo lavorare sulla testa”.
D’Aversa si muove ovviamente con circospezione in quanto agli obiettivi da perseguire: “In una piazza blasonata l’obiettivo non può che essere quello di vincere. La vetta non è lontana, ma la proprietà non mi ha chiesto il risultato immediato, perché è come se si cominciasse da zero. Mi hanno chiesto di vedere una squadra, che giochi calcio…”.
Tornano quindi le frecciate verso la precedente gestione, già esplicitate dal vice-presidente Ferrari dopo Ancona.
Sul mercato: “La società mi ha garantito che si interverrà dove ci sarà bisogno di farlo. L’allenatore non deve fare nomi, ci confronteremo e nel caso cercheremo di prendere giocatori adatti al sistema di gioco che adotteremo”.
Presentato anche il nuovo staff. Come anticipato, di quello in essere resta solo il preparatore dei portieri Fulgoni. Il vice di D’Aversa, come a Lanciano, sarà Andrea Tarozzi, ex giocatore della Fiorentina in Serie A, con alle spalle una lunga carriera da secondo di Fulvio Pea con Sassuolo e Padova.