De Ceglie: “Juve, addio: è stato un incubo”

La sua ultima partita con la maglia della Juventus risale al. L’ultima in assoluto al con l’Olympique Marsiglia.

Paolo De Ceglie è un esterno sinistro di 30 anni da poco compiuti, reduce da un’intera stagione senza mai vedere il campo, fuori rosa alla Juventus.

Il 30 giugno il percorso comune del giocatore valdostano e della Juventus si spezzerà per la naturale scadenza del contratto, dopo essere durato per ben 22 anni, tra settore giovanie, prima squadra (21 presenze nella stagione del primo scudetto di Antonio Conte in panchina) e prestiti.

Intervistato da ‘La Gazzetta dello Sport’, De Ceglie si è sfogato al termine dell’annata più difficile della propria carriera: “L’’ultimo anno di Juve è stato un incubo, quella è sempre stata casa mia, ma finire fuori squadra mi ha fatto davvero male. Però non porto rancore verso nessuno, anzi ringrazio Fabio Grosso per avermi fatto allenare con la Primavera. Lasciare la Juve significa staccarmi un pezzo di cuore, ma la vera Juve è stata quella dei primi 21 anni, non quella dell’ultimo” ha detto l’ex Parma, prima di smentire le voci secondo le quali a gennaio De Ceglie avrebbe rifiutato diverse destinazioni. “Sono passato per quello che non sono, un viziato che rifiutava le cessioni. È mancata solo un’intesa sul mio futuro e alla fine ho pensato di fare quello che potesse essere meglio per me”. Ovvero svincolarsi.

A proposito di futuro, sembra probabile un’avventura nella Major League, magari per sfidare l’amico Sebastian Giovinco: “A Marsiglia è andato tutto bene fino a gennaio, poi mi hanno promesso la cessione in Liga, saltò tutto e non giocai più. Adesso l’America può essere una soluzione per un viaggiatore come me”.

De Ceglie ha poi detto la propria su chi la fascia sinistra bianconera l’ha calpestata nelle ultime due stagioni, ma potrebbe smettere di farlo: “Alex Sandro è un mostro, ma certe operazioni sono nella storia della Juve. E Spinazzola può essere un buon sostituto”.
 

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