De Rossi svela: “Ho rifiutato una grande della Serie A”

Daniele De Rossi si è confessato a Walter Veltroni in una lunga intervista concessa a “Il Corriere dello Sport-Stadio”.

L’ex Capitan Futuro, che ha ora ereditato la fascia da Francesco Totti, ha parlato del presente e del futuro in giallorosso:

“Io a Roma fino al termine della mia carriera? Non lo so. Ho sempre pensato che sarebbe molto bello se io finissi a Roma. Mi piacerebbe vivere, con le dovute proporzioni, una giornata come quella che ha conosciuto Totti il 28 maggio. Sarebbe bello vivere un saluto così intenso con i tifosi, anche per me, ma non so quando e non so come e allo stesso tempo avverto forte il desiderio di vivere un’esperienza altrove. Anche perché sedici anni di Roma sono come trentadue anni da un’altra parte, sono impegnativi, te li senti addosso. Prima dell’ultimo rinnovo ero convinto che sarei andato via: una squadra italiana mi aveva fatto una grossa offerta, ma non me la sono sentita di tradire città e tifosi”.

Se farò l’allenatore? Negli ultimi anni mi sto rispondendo di sì sempre più spesso. Anche grazie al fatto che ho avuto degli allenatori che mi hanno affascinato moltissimo durante la mia carriera. Vorrei diventare come loro non per seguire il 4-4-2, 4-3-3, 4-5-1, ma nel senso che mi sembra bellissimo un leader che guida venti giocatori che lo seguono in maniera assoluta. Mi piacerebbe, se avessi una squadra. Però mi rendo conto che è un lavoro difficilissimo, faticosissimo, stressantissimo, quindi questi dubbi rimangono e spero di scioglierli con il tempo”. 

Altro tema scottante, la difficoltà di portare la Roma ad alzare un trofeo:

“A Roma è difficile perché ci sono società più potenti a livello economico, con più storia alle spalle. La Juve in questi anni ha avuto uno strapotere finanziario certo, grazie allo stadio ma anche per come hanno gestito il capitale umano di cui disponevano. E si sono tolti di dosso l’immagine dell’ultima gestione, che era stata vincente ma aveva delle macchie gigantesche sul groppone. Noi gli siamo sempre stati dietro negli ultimi anni. Passargli davanti sfiora l’impossibile, ma noi ci proviamo, non abbiamo mai mollato, non abbiamo mai smesso di tentare di farlo, non ci nascondiamo dietro a questo loro strapotere, partiamo alla pari con tutti quanti. Certo, a Roma l’ambiente non aiuta, una volta un romanista ne difendeva sempre un altro, ora ci si divide su tutto”.

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