Nessuna nuova, cattiva nuova. Anche la giornata di mercoledì è trascorsa senza annunci ufficiali in casa Parma.
Sale quindi a 8 il conto dei giorni di vacatio delle principali cariche tecniche dopo quel 22 novembre dei 3 esoneri e delle dimissioni di Nevio Scala.
Ogni ora è ormai buona per l’annuncio, ma il fatto che anche mercoledì sia stata una giornata di molti contatti e nessuna ufficialità chiarisce quanto sia difficile ridisegnare una struttura tecnica a stagione già cominciata, non tanto per l’identificazione dell’allenatore giusto, bensì del direttore sportivo, figura che la stessa società crociata ha indicato come prioritaria e dalla quale dipenderà anche la valutazione finale in merito alla guida tecnica.
Sembrano allora tramontare le speranze di riuscire a riportare a Parma Francesco Palmieri. L’ex attaccante di Lecce, Bari e Sampdoria, alla guida del settore giovanile crociato fino al fallimento e poi trasferitosi con lo stesso incarico al Sassuolo, aveva dato la propria disponibilità di massima a tornare, ma la società neroverde si è irrigidita al punto da proporre al proprio dirigente il rinnovo del contratto alla luce dell’ottimo lavoro svolto nel vivaio della società del patron Squinzi.
Improbabile che Palmieri, come si dice in questi casi, “si metta di traverso”, quindi la dirigenza crociata, e in particolare il vice-presidente Ferrari e l’ad Luca Carra, si sono subito messi sulle tracce del profilo alternativo, il famoso “Piano B” top secret già allertato da tempo e la cui identità, magari con il sospirato annuncio, potrebbe essere svelata già giovedì.
Poi il weekend, prima della gara contro il Bassano che vedrà ancora in panchina Stefano Morrone, sarà dedicato alle ultime valutazioni sull’allenatore. Mai prese in considerazione le candidature di D’Aversa e Gautieri, in trattative con squadre di B, si potrebbe tornare a valutare l’ipotesi di un tecnico più esperto.