Vigilia di campionato per la Lazio, che tornerà in campo una settimana dopo il trionfo in Supercoppa contro la Juventus ospitando la matricola Spal.
Difficile immaginare che nell’elenco dei convocati figuri Keita Balde, già escluso per la prima gara stagionale e reduce da una settimana di allenamenti saltati.
Il futuro dell’attaccante senegalese, ormai separato in casa con tecnico e società, si deciderà sul filo di lana del mercato, ma il presidente biancoceleste Claudio Lotito ha fatto il punto della situazione in un’intervista a “La Gazzetta dello Sport”.
“Qui c’è un problema che va oltre Keita e riguarda lo strapotere dei procuratori. C’è uno studio che valuta in 800 milioni le spese sostenute ogni anno in tutta Europa per le commissioni dei procuratori. Sono soldi che escono dal sistema e non vengono reinvestiti e che le società italiane perdono”.
Chiaro l’attacco a Roberto Calenda, da tempo ai ferri corti con la Lazio.
Poi, ecco la rivelazione sulla volontà del giocatore: “Non è vero che a Keita non è stato proposto il rinnovo – ha aggiunto Lotito – Ci siamo incontrati due volte con il suo agente nei miei uffici. Al giocatore abbiamo proposto lo stesso ingaggio di Klose, il calciatore più pagato sotto la mia gestione. La risposta è stata che il ragazzo voleva andar via dalla Lazio. Abbiamo ricevuto tre offerte ufficiali: il Milan ci avrebbe dato 35 milioni, il West Ham 32, il Napoli 30. Keita e il suo procuratore hanno risposto che non erano interessati a nessuna delle tre e che l’unica destinazione gradita sarebbe stata la Juventus. La società bianconera ritiene congrua la somma di 15 milioni, io però non posso cedere un giocatore alla metà dell’offerta più bassa tra quelle ricevute”.