Gianluigi Donnarumma ha scelto di restare al Milan. In un’intervista a GQ, il portiere rossonero ha svelato tutto: “Sto cercando casa a Milano. Un appartamento grande, dove ci sia spazio per tutti i miei cari, e siccome il centro di Milano è bellissimo lo cerco lì. Mi sento pronto”.
L’estremo difensore diciottenne prolungherà con la società meneghina: “Sono sereno, perché tutte le parti di questa trattativa conoscono la mia volontà. Con Mino ed Enzo Raiola, che fu il primo a notarmi, e con la mia famiglia formiamo una squadra. Io sono molto legato al Milan”.
“Avevo quattro anni, mi ci aveva portato lo zio Enrico, che purtroppo se ne è andato troppo presto. Poi cominciò ad accompagnarmi mia madre e per quanto le categorie crescessero in fretta, per un bel pezzo pretesi di averla dietro alla porta, che altrimenti mi mettevo a piangere. Credo che la situazione avesse del grottesco: questo ragazzo grande e grosso – ero fuori scala già da bambino – che lasciava increduli gli attaccanti avversari per quante ne parava, ma che appena la mamma spariva per un caffé scoppiava in lacrime”.
Un talento naturale: “Già da piccolo paravo dei tiri che un bimbo della mia età non avrebbe dovuto parare. Sul momento non me ne rendevo conto: mi tuffavo anche se la palla era molto angolata, la pigliavo o la deviavo in angolo, tornavo subito in piedi. Ecco, era lì che alzavo lo sguardo su compagni e avversari, per scoprire che avevano tutti gli occhi sgranati, a partire da quello che aveva tirato, e che non si capacitava di come un pallone così ben diretto non fosse finito in gol”.
C’è chi lo considera l’erede di Buffon: “Lui è un mito, il classico tipo che riesce a farsi voler bene da tutti. Scherza, tiene su l’ambiente, a me ha dato un sacco di consigli. Quando ci alleniamo insieme cerco di rubargli i segreti del mestiere, perché tecnicamente è fantastico”.