Parma, vecchia guardia a rischio

Due mesi fa Roberto D’Aversa fu presentato come allenatore del Parma e si rifiutò comprensibilmente di parlare di mercato. Di sicuro però il tecnico crociato non poteva neppure immaginare che alla fine di gennaio avrebbe potuto ammirare uno scenario così confortante.

I numeri lo confermano: dei 7 volti nuovi, 6 provengono dalla Serie B, mentre le 5 cessioni hanno riguardato giocatori rimasti in categoria, seppur in tre casi (Benassi-Livorno, Canini-Cremonese e Evacuo-Alessandria) approdati a squadre in lotta per la promozione nel girone A.

L’organico, non potendone uscire allungato per l’obbligo di rispettare i parametri numerici sugli over (ma comunque è stato aggiunto un under di qualità come Edera), ne è uscito chiaramente rinforzato nelle alternative.

Al netto delle scelte tattiche dell’allenatore, che imposterà il 4-3-3 come modulo di riferimento, si può ipotizzare che, proprio come successo per Frattali, tutti i nuovi acquisti, Edera a parte, saranno titolari nella formazione-tipo: Iacoponi a destra, Di Cesare al fianco di Lucarelli, Scozzarella in regia, Munari come interno e Scaglia come jolly da utilizzare a destra o a sinistra nel tridente, oppure anche come mezzala o all’occorrenza terzino sinistro in un modulo spregiudicato.

Certo il rischio sarà quello di trascurare la vecchia guardia: oltre a Messina e Ricci, già poco impiegati nella prima parte della stagione e a Miglietta, la cui cessione è saltata solo per motivi burocratici, Lucarelli a parte gli altri reduci della promozione correranno il rischio di trasformarsi in seconde scelte, come è successo a Zommers.

Il pensiero va a Corapi e Giorgino, che hanno già avuto un’”anteprima” a Venezia, sebbene quest’ultimo possa venire impiegato anche da centrale difensivo di una linea a 3, ma pure a Yves Baraye. Il destino del senegalese dipenderà da quale posizione verrà scelta per Scaglia, a destra o a sinistra, ma la sensazione è che con Nocciolini sdoppiato nel ruolo di punta esterna e di vice Calaiò (unico tassello mancante nella rosa), il numero 10 corra il rischio di finire nelle gerarchie alle spalle anche di Pasquale Mazzocchi, rinato a nuova vita con D’Aversa e utilizzabile in tre ruoli: attaccante, terzino e pure esterno a tutta fascia nel 3-5-2. Comunque la si giri, vincere è quasi un obbligo.
 

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