Con la maglia del Parma ha giocato le ultime tre partite in Serie A, anzi spezzoni, di una carriera ad alto livello che, per bocca del diretto interessato, è ormai da ritenersi conclusa. Ma ne avrebbe fatto a meno.
Nicola Pozzi è stato una delle promesse non mantenute del calcio italiano. Attaccante prodigio al Cesena e poi acquistato dal Milan, una catena incredibile di infortuni ha finito per condizionarne il rendimento impedendone l’esplosione. Le parentesi più importanti l’attaccante romagnolo, accasatosi da svincolato da poche settimane al Pro Piacenza, nel girone A di Lega Pro, le ha vissute con l’Empoli, dove Pozzi ha giocato per 4 stagioni con la soddisfazione dello storico poker di gol al Cagliari nel dicembre 2007, e alla Sampdoria, dove ha vissuto la retrocessione del 2011 e l’immediata risalita. Dopo l’addio ai blucerchiati, solo delusioni, su tutte il breve passaggio a Parma, tra il gennaio 2014 e il gennaio 2015.
A ricordare con amarezza l’esperienza in Emilia è stato lo stesso Pozzi a “SampdoriaNews.net”: “Con il senno del poi accettare il trasferimento al Parma è stata la scelta peggiore possibile. Mi ruppi ancora il crociato e tutto tornò nuovamente in salita. Un’esperienza negativa, come quella vissuta a Vicenza, dove non fui messo nelle condizioni di tornare su buoni livelli. Alla Pro Piacenza ho la possibilità di ripartire con serenità, ho trovato un ambiente umile, familiare, con persone davvero umane. Il mio obiettivo? Non penso più a tornare a grandi livelli, le mie recenti vicissitudini fisiche non me lo consentirebbero. Voglio solo divertirmi, sono contento di quanto ho fatto e ricevuto”.
Va detto che quella di Pozzi al Parma è stata la classica avventura sfortunata, senza responsabilità di nessuno: acquistato l’ultimo giorno del mercato invernale 2014 in cambio di Okaka, Pozzi si ruppe il ginocchio un mese e mezzo dopo, tornando a disposizione solo nel settembre successivo e trovando spazio per appena 55‘, gli ultimi 18’, guarda caso, proprio contro la Sampdoria. Poi l’addio in piena bufera pre-fallimentare e la “storica” cessione al Chievo nel gennaio della grande fuga, per appena 1000 euro.
Di certo di Parma ha ben altra opinione il suo attuale compagno Riccardo Musetti…