La panchina dell’Inter ha cambiato ancora padrone, ma anche questa volta non c’è stato nulla da fare per Walter Zenga.
Eppure c’erano i tempi tecnici per far sì che si coronasse il sogno dell’Uomo Ragno di allenare la squadra del cuore e di cui è stato bandiera.
Zenga è stato infatti esonerato dal Wolverhampton proprio nelle ore in cui l’Inter sceglieva il sostituto di De Boer, ma l’ex portiere non è neppure rientrato tra i papabili che hanno avuto colloqui diretti con Suning prima che la scelta cadesse su Stefano Pioli.
Zenga non ha nascosto la propria delusione intervenendo a Sportitalia durante la trasmissione “La Partita Perfetta”, pur provando a prenderla con filosofia: “Si è ironizzato troppo sul casting, è normale parlare con più allenatori se si vuole approfondire la filosofia del tecnico. Avrebbero potuto farne uno anche con me, speravo in una chiamata, ma avranno avuto le loro motivazione per non farlo… Il derby? E’ una situazione strana, dipenderà da quale impatto avrà Pioli sulla squadra. Penso però che il Milan sia favorito perché sta lottando per il secondo posto e ha il tecnico da inizio campionato”.
Zenga ha poi commentato la propria breve esperienza in Championship: “La proprietà cinese del Wolverhampton ha preferito passare sopra le esigenze della società. Io ero andato lì per costruire qualcosa di nuovo, ma purtroppo hanno deciso in maniera autonoma senza neanche consultare Jorge Mendes (consulente della nuova proprietà, ndr). In 87 giorni abbiamo giocato 17 partite ufficiali con due soste della nazionale, io e il mio staff abbiamo lavorato appena 25 giorni sulla squadra, ma la proprietà cinese ragiona così e si basa solo sui risultati, non mi è stato dato tempo”.