Il commissario tecnico italiano, Davide Cassani, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport risponde alla critiche mosse nei suoi confronti dopo il Mondiale di Bergen.
“Le critiche di Martinello e Argentin? Vogliamo tornare al loro ciclismo di trent’anni fa? Le critiche senza senso sono quelle che mi danno più fastidio. Perché il circuito di Bergen è venuto fuori come ho sempre saputo: volata di 30 corridori. L’unica possibilità era sganciare uno forte come Moscon e uno veloce come Trentin. Non c’erano alternative. Fare la corsa dura? E con chi? Avete visto il Belgio o l’Olanda che avevano corridori di livello superiore? Dumoulin s’è bruciato con quelle due accelerazioni salita. A ruota si risparmiavano 40 watt e Sagan, Kristoff o Matthews non li stacchi nemmeno se viene giù Dio”.
La squalifica di Moscon: “Io mi prendo le colpe e sto zitto, ma se chiedi a venti direttori sportivi ti dicono che avrebbero fatto la stessa cosa, altrimenti non c’è possibilità di rientrare dopo un incidente, e Giro e Tour finiscono con 50 corridori in meno”.
“Moscon è un fenomeno, un corridore vero – continua Cassani -. Un gioiello, un Mondiale ce lo vincerà sicuro, così come Fiandre, Roubaix e anche la Liegi, se ci vorrà puntare: su quelle salite lì è una bestia, e nella sua semplicità mi ricorda il giovane Bugno”.