Raffaele Pascarella, il medico chirurgo degli Ospedali Riuniti di Ancona che ha operato Valentino Rossi, ha parlato con ‘Marca’ e ha voluto raccontare il perché del recupero-lampo del fuoriclasse di Tavullia, capace di tornare a correre 24 giorni soltanto dopo essersi fratturato tibia e perone in una caduta mentre si stava allenando.
“E’ un grande campione – ha confermato -. Ha dimostrato che con le motivazioni si può fare quasi tutto. Il primo giorno dopo l’intervento, che ho avuto la fortuna di eseguire con un’equipe molto valida, già camminava: certo non avrebbe potuto giocare una partita di calcio, ma per fortuna è un atleta e ciò gli ha permesso di accelerare il recupero. In questi venti giorni ci siamo visti soltanto tre volte, ma abbiamo parlato tantissimo per telefono. E’ una persona molto affabile, non è difficile dialogare con lui e poi procedere sul da farsi”.
Pascarella ha tenuto più volte a sottolineare l’aspetto del sacrificio, fondamentale in una situazione del genere. “La volontà di Valentino è stata la chiave: ogni giorno si sottoponeva a sedute di fisioterapia da 6 ore”.