Chiellini e il morso di Suarez: l’ammissione dello juventino

L’autobiografia di Giorgio Chiellini, ‘Io Giorgio’, continua a regalare spunti: dopo la bufera nei giorni scorsi per le parole su Mario Balotelli e Felipe Melo e le critiche per aver definito ‘colpo da maestro’ l’intervento di Sergio Ramos ai danni di Mohamed Salah nella finale di Champions League 2018, fa discutere anche la particolare ammissione nel capitolo dedicato al morso subito da Luis Suarez nello sfortunato match fra Italia-Uruguay, che sancì l’eliminazione degli Azzurri dal Mondiale 2014.

“Dopo un paio di giorni ci siamo risentiti al telefono, non c’era bisogno di chiedermi scusa – ha raccontato il difensore -. Anch’io in campo sono un gran figlio di p… e ne vado fiero: le malizie fanno parte del calcio, neanche le chiamo scorrettezze. Bisogna essere furbi e io Suarez lo ammiravo da sempre”.

“Non è successo niente di strano quel giorno – ha spiegato Chiellini -. Io avevo marcato Cavani per la maggior parte della partita, un altro attaccante difficile da gestire poi, improvvisamente, ho notato che Suarez mi aveva morso la spalla. E’ successo, questo è il suo modo di porsi nei confronti diretti e, se posso dirlo, è anche il mio: lui e io siamo simili e mi piace affrontare così le sfide”.

“Ammiro la sua malizia, se la perdesse diventerebbe un attaccante normale” ha poi aggiunto il centrale della Juventus e della Nazionale.

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