Juventus, Max Allegri: “Buttato via tutto il lavoro, ora zitti”

Il tecnico della Juventus ha parlato alla vigilia del match di Champions League contro lo Zenit.

Il tecnico della Juventus Massimiliano Allegri alla vigilia del match di Champions contro lo Zenit ha fatto il punto sul momento difficile dei bianconeri: “Dobbiamo stare zitti e lavorare, chi vince è bravo, chi perde ha torto. Dobbiamo giocare e vincere, poi spiegare perché lo hai fatto serve a niente ed è tutta roba che resta lì. Nel calcio come nella vita serve fare per costruire: dopo un mese e mezzo di risultati, il lavoro non cambia: ora c’è solo da stare in silenzio. Di che devi parlare?”.

L’allenatore bianconero chiede all’ambiente tempo e pazienza: “Tornare a vincere non è facile, servono tempo e costruzione: stiamo lavorando con club e giocatori: le cose non stanno andando bene in campionato, cinque giorni fa sì, in cinque giorni abbiamo buttato via tutto. Ora serve fare un pezzettino alla volta: ora l’obiettivo è la Champions, poi penseremo alla Fiorentina per sabato”.

Su possibili cambi di modulo: “Se avessi la certezza che passando a tre non prenderemmo gol, passerei anche a sette. Non è questione di quello ma di migliorare la fase della partita e della difesa in alcune partite. Comunque, anche a San Pietroburgo, la fase difensiva non è stata buonissima, abbiamo lasciato loro occasioni favorevoli in una gara dove tutto sembrava facile. Serve alzare le antenne contro squadre di questo tipo, i numeri sono inconfutabili, da lì non possiamo scappare”.

Su possibili esclusioni: “Non è una questione di valori tecnici. E’ questione di approccio tra grandi partite e cosiddette partite normali. I campionati passano dalle partite ‘normali’, noi quelle le abbiamo sbagliate. E’ molto semplice, dobbiamo lavorare su quelle”.

Su Chiesa: “Morata, Dybala e Chiesa hanno già giocato col Sassuolo o mi sbaglio? Le squadre si possono permettere tutto e il contrario di tutto. Dipende come stanno i giocatori: Chiesa domenica non c’era, domani c’è, magari giocherà dall’inizio. Morata non segna? Non è che uno diventa scarso all’improvviso e vale per lui quel che vale per tutti. Pensare poco e lavorare tanto. Poi le cose vengono, anzi verranno sicuramente”.

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